Sport's memories - Francis Morgan "Daley" Thompson

  Nato a Notting Hill, Londra, il 30 luglio del 1958, da padre nigeriano e madre scozzese, può essere considerato ‐ a buon diritto ‐ uno dei più grandi atleti della storia dello sport britannico. A diciassette anni concluse il suo primo decathlon totalizzando 6685 punti. Nel 1976, quando era ancora junior, partecipò alle Olimpiadi di Montreal finendo diciottessimo. Dopo i Giochi tornò in Canada e stabilì il nuovo record mondiale juniores con 7905 punti. Sempre da junior, nel 1977 fu campione europeo a Donetsk (attuale Juzovka, all'epoca in Russia, oggi città dell'Ucraina) e migliorò tre volte il suo record mondiale (7921, 8124 e 8190 punti). Nel 1978 vinse i Giochi del Commonwealth (a Edmonton, Canada) ma fu secondo agli Europei di Praga, battuto dal sovietico Aleksandr Grebenyuk. Da quel momento infilò una serie incredibile di vittorie (dodici), restando imbattuto sino al 1987. Nel 1980 batté il suo primo record del mondo da senior (8648 punti il 18 maggio a Gotzis, in Austria) e vinse l'oro alle Olimpiadi di Mosca. La sua vittoria fu favorita, secondo alcuni tecnici ed esperti di atletica, dall'assenza dei tedeschi occidentali Guido Kratschmer e Siegfried Wentz che a luglio aveva battuto il suo mondiale (8676 punti a Filderstadt). Egli, tuttavia, confermò la sua straordinaria forza e il suo spirito combattivo nel biennio successivo trionfando agli Europei di Atene nel 1982 (8774 punti davanti a Hingsen ed al tedesco‐est Siegfried Stark) e nella prima edizione dei Mondiali, a Helsinki, nel 1983 (8714 punti ancora davanti al tedesco‐ovest Jurgen Hingsen). Nel 1984, a Los Angeles, compì il capolavoro della carriera, vincendo il secondo alloro olimpico dopo magnifica battaglia col rivale Hingsen. Al termine delle due giornate di gara (il decathlon, definita prova multipla, comprende dieci specialità dell'atletica distribuite tra corsa, lanci e salti, e si svolge nell'arco di due giorni: in ognuno di essi vengono disputate cinque gare), i due furono divisi soltanto da centocinquantadue punti e Thompson batté il record del mondo che il tedesco aveva stabilito appena due mesi prima a Mannheim, in Germania (8832 punti). Secondo osservatori, tecnici ed esperti quella fu unanimamente considerata la più bella gara di decathlon mai disputata! Due anni dopo, al Neckarstadion di Stoccarda batté nuovamente Hingsen nei Campionati Europei. Il 1987 segnò l'inizio del suo declino atletico ed agonistico. Ai Mondiali di Roma, per colpa di un malanno inguinale che lo aveva costretto ad interrompere la preparazione, non poté difendere al meglio il titolo conquistato quattro anni prima e finì nono nella gara vinta dal tedesco orientale Torsten Voss (8680 punti davanti al tedesco‐ovest Wentz ed al russo Pavel Tarnavetskiy). L'anno seguente, ai Giochi di Seoul, fu ancora fuori dal gioco delle medaglie e si piazzò al quarto posto: alle spalle della coppia tedesca‐orientale Christian Schenk e Torsten Voss e del canadese di colore Dave Steen. Nel 1989 subì un delicato intervento al ginocchio sinistro per rimuovere una escrescenza tumorale benigna: ciò gli impedì di partecipare, nell'inverno del 1990, ai Giochi del Commonwealth disputatisi a Christchurch, in Nuova Zelanda. Dopo aver saltato, nel 1991, anche i Mondiali di Tokyo, l'anno seguente tentò di qualificarsi per le Olimpiadi di Barcelona ma non raggiunse il punteggio richiesto. Al termine della stagione annunciò il suo ritiro dall'atletica, soprattutto a causa dei frequenti problemi al tendine del ginocchio. E'tornato allo sport firmando un contratto come pilota ufficiale della Peugeot. Nell'estate del 1994 disputò la pre‐season ed alcune amichevoli con la squadra inglese di football del Reading, dopo di che coronò il suo grande sogno infantile militando nelle file del Mansfield Town (club di terza divisione), dapprima, e poi in quelle dello Stevenhage Borough FC e dell'Ilkeston FC, club dilettantistico. Nell'estate del 1994, mentre si allenava sul manto erboso del campo secondario del Reading, Coombe Park, così dichiarò a Mervyn Brewer, giornalista di "The Independent", noto quotidiano londinese che da alcuni anni esce in formato completamente digitale: ‐ Da ragazzo avevo due sogni: vincere l'oro olimpico ed essere un calciatore professionista. ‐ Atleta completo (nel 1979 fu campione nazionale nel salto in lungo, dove vantava un primato personale di 8,01) e match‐winner autentico (dotato di quel "fighting‐spirit" o della cosiddetta "stamina" che tutti gli abitanti delle isole britanniche si portano dietro nel loro dna!), forte nei concorsi quanto nelle corse, fece del dinamismo e della velocità i suoi punti di forza  (vantava tempi eccezionali: 10'26 nei 100 metri, 20'88 nei 200 e 14'04 sui centodieci ad ostacoli), nel corso della sua prestigiosa carriera. Personaggio fu, egli, fuori dalle righe e in perenne dissidio coi media di tutto il mondo: spesso prese posizioni scomode su questioni di attualità o sostenne battaglie difficili (si batté, ad esempio, contro il razzismo e le discriminazioni sessuali, ma ultimamente ha preso anche posizione sulla cosiddetta "questione scozzese", ovvero del mantenimento ‐ o meno ‐ dell'attuale status quo della Scozia nei confronti della Gran Bretagna), sempre fu contro convenzioni e compromessi. La sua esuberanza, tuttavia, di concerto alla sua simpatia e carica umana mancano molto all'atletica attuale, sempre più rivolta alla ricerca affannosa dei records; sempre più soggiogata dagli interessi degli sponsors ed asfissiata dai ritmi inumani dei networks televisivi. ‐ Penso che negli ultimi dieci anni l'atletica leggera abbia perso un po'la sua popolarità. Quindi lo sport deve lavorarci. ‐ Dichiarò nel 2010 (all'epoca era ambasciatore nel mondo delle Olimpiadi di Londra del 2012) sulle colonne di "Gulf News", quotidiano in lingua inglese pubblicato a Dubai, negli Emirati Arabi. ‐ Dovrebbero provare a renderlo più semplice per i bambini...interessarli promuovendolo a livello scolastico.

‐ Punteggi in "big‐events"()
punti 8847    OG   1984   Los Angeles            8‐9 agosto
"      8811    EC    1986   Stuttgart/Stoccarda 27‐28 agosto
"      8774    EC    1982   Athens/Atene          7‐8 settembre
"      8714    WC   1983   Helsinki            12‐13 agosto
"      8663w CG    1986   Edinburgh                27‐28 luglio
"      8522    OG   1980   Moscow/Mosca        25‐26 luglio 
"      8470w  CG   1978   Edmonton                7‐8 agosto
"      8424    CG    1982   Brisbane                  4‐5 ottobre
"      8306    OG    1988   Seoul                       28‐29 settembre 
"      8257    EC     1978  Prague/Praga           30‐31 agosto
"      8124    WC    1987  Rome/Roma             3‐4 settembre
"      7330    OG    1976  Montreal                    29‐30 luglio
(
) =  big events: le quattro manifestazioni che sono "grandi eventi" nel calendario internazionale (Olimpiadi, Campionati Mondiali, Campionati Europei, Giochi del Commonwealth, etc); w: wind assisted (prestazione ottenuta con gare col vento superiore ai 4 metri/secondo); OG: Olimpic Games/Olimpiadi; EC: European Championships/Campionati Europei; WC: World Championships/Campionati Mondiali; CG (Commonwealth Games/Giochi del Commonwealth).