Stella Di Papà

Mi capita, talvolta, di trovarmi impelagato in pensieri strampalati.
Io e mia moglie non siamo diventati genitori per nostra scelta, soprattutto io non volevo fare il nonno, anzichè il papà, di un discendente ad oltre cinquant'anni di età.
Con la 'deliziosa' Anna (ventisei anni di differenza) abbiamo preso insieme tale decisione ma, alla soglia degli ottanta anni (i miei) ci siamo ritrovati a fantasticare su un nostro pargolo di cui abbiamo scelto il sesso (femmina)per contrastare un nugolo di figli maschi dei parenti più prossimi.
Anche al nome abbiamo provveduto: Stella, come quelle che ammiriamo in cielo, una stellina che avrebbe illuminato la nostra bellissima magione.
Stella avrebbe preso da papà solo i piedini, che lui ha perfetti, al contrario della mancata mamma che li ha proprio bruttini. Con prepotenza la dama aveva deciso che avrebbe ereditato tutto il resto da lei: in primis l'ordine perchè il caos era ed è una peculiarità del maschietto della famiglia di Alberto M. (scusatemi se non mi sono presentato prima), mia moglie Annamaria M. che, oltre ai piedi, pure il cognome ha bruttino (ma non ve lo svelo).
"Ci mancherebbe altro che fosse disordinata come te, me la sarei messa sotto i piedi." Drastica affermazione della mancata mamma.
"Povera bambina, sarebbe nata sotto cattiva stella, malgrado il nome,si sarebbe rifugiata fra le gambe di papino. La genitrice, sconfitta, sarebbe stata presa a sonore pernacchie da parte del genitore maschio e della deliziosa bimba, pernacchie che avrebbero causato uno sguardo infuocato della genitrice in erba che non faceva prevedere nulla di buono."
"Stiamo liticando per una bambina frutto solo della fantasia, ricordati che il disordine è proprio dei geni!"
"Senti Leonardo da Vinci, mia figlia sarebbe stata solo mia, io me la sarei fabbricata in nove mesi, la tua partecipazione si sarebbe limitata ad una 'sbrodatina' da parte del tuo poco nobile uccello che ha frequentato tanti altri fiorellini le cui padrone erano tutte prese dal tuo naturale fascino, aumentato da una figura slanciata, da un comportamento aitante e distinto e dalla divisa di maresciallo delle Fiamme Gialle con in più un cappello alla 'tedesca' da uomo duro.'Nun ce fa ride' te lo dico col tuo dialetto romanesco. Il tuo nome viene proprio dai Teutoni, vuol dire uomo che uccide, forse le mosche!!! Di Stella ne avresti voluto fare una guerriera in lotta con l'altro sesso invece di una tenera e dolce femminuccia deliziosamente sempre sorridente."
"Mia figlia la descrivo come voglio io l'avrei messa in guardia contro gli stronzi maschilisti."
"Tu ne sai qualcosa per esperienza personale gran furbacchione, io facevo il pesce in barile quando andavamo a ballare e le mogli dei tuoi colleghi, a te avvinghiate, ti sorridevano spudoratamente sbattendotela in faccia. Per tua fortuna non sono gelosa, il rientro in famiglia, dopo una scappatella, è nel DNA tipico del segno della Vergine cui appartieni, Dopo aver intinto il 'biscotto' nell'accogliente 'gatta' della fortunata di turno c'era il rientro all'ovile con la ridicola espressione soddisfatta di 'tombeur des femmes', povero illuso, non ti accorgi che vieni usato al posto dei mariti sessualmente poco performanti. A proposito dell'argomento gelosia, avrei voluto vedere cosa avresti combinato quando la piccola Stella, non più piccola, sarebbe diventata una procace adolescente con un codazzo di ragazzotti sospinti da ormoni in subbuglio!"
Alberto non  aveva alcuna voglia di controbattere alle argomentazioni della battagliera consorte ma gli era entrata una pulce nell'orecchio, quello che affermava Anna poteva far sorgere degli interrogativi da parte sua, C'era un fondo di verità, come si sarebbe comportato col quel tal giovanotto pieno di acne che sarebbe stato il fortunato della prima volta, che consigli dare alla stellina per un argomento così delicato?"
"Stai pensando a voce alta, ti si sente lontano un miglio, non avresti voluto mai che fosse giunto quel momento così importante per nostra figlia, come avrai notato ho detto nostra e non mia, anche se il punto di vista di una mamma, in quanto donna, sarebbe stato ben diverso nell'approccio tuo sull'argomento. Guardandoti bene in viso ni accorgo che ti stai domandando: chi è stato il fortunato della prima volta di mia moglie? Ti ho preso in castagna, ti faccio solo una rivelazione: è stato un maschietto che tu conosci ma ti lascerò nel dubbio amletico che ti accompagnerà per tutta la vita, forse in punto di morte...tua naturalmente. D'ora in poi guarderai in faccia tutti i nostri amici maschi sperando...sperando cosa, in una sua confessione 'mi sono fatto per primo quella che ora è tua moglie', magari con un sorrisetto di scherno. Ti è piaciuto il sasso che ho buttato nel tuo stagno?"
Quella 'sun of the bitch' questa volta era stata malignamente perfida, proprio cattiva, conoscendo a fondo Alberto gli aveva propinato uno scherzo da prete. 
Un gelo era sceso fra i due coniugi, nemmeno il bacino della buona notte, per non parlare del trombare, meglio non usare con Anna quel termine scurrile, insomma avere rapporti sessuali. Passata una settimana il desiderio del maschietto di casa andava aumentando in senso geometrico, che c...o c'entrava la geometria, bah!
A rompere per  prima la barriera dei musi lunghi era stata Anna.
"Vieni qua cucciolone mio, sulla fronte ti leggo che attualmente il tuo problema non è la nostra immaginaria stellina ma...dimmelo tu."
"Sei una strega, averlo saputo prima..."
"Mo avresti sposato lo stesso, sei un uomo per me e non solo per me, un uomo stupendo, è troppo? Diciamo piacevole e che in questo momento vorrebbe precipitarsi...vacci piano, entra dolcemente!"
La lavatrice a portata di mano era stata la testimone di quella scopata o trombata che dir si voglia, saranno termini volgari ma danno un senso pittoresco alla cosa.
Com'è finita la storiellina di Stella? Nel dimenticatoio, la bimba mai nata era ritornata da donde era venuta, nel meraviglioso mondo della fantasia.