Strana estate

Fu una strana estate quella
Una profonda inquietudine si era appropriata della sua anima sempre allegra.
Il cambio climatico, le giornate fresche che si alternavano a quelle sempre più torride, non rendevano vivibile quel momento dell' anno.
Aveva riposto le sue scarpe da ginnastica, ormai consunte, in una vecchia scarpiera e il suo trolley rosso ammiccava da uno scaffale del ripostiglio.
Avrebbe voluto ritrovare quella voglia di far pazzie che da sempre l' aveva contraddistinta, ma qualcosa la frenava.
Non era un qualcosa di ben definito, qualcosa a cui poter dare un nome, ma c' era.
C' era e si aggirava silenziosamente negli spazi da lei fin troppo conosciuti, strisciava, si dinoccolava, si allungava e a volte sembrava voler prendere parola...ma nulla.
Il silenzio ora gli apparteneva, non era forse ancora giunto il momento di esprimersi....