Un giardino

Non vorrei scriverle queste cose.
Ma sono a Battipaglia.
C'ero anche una decina di giorni fa.
Dieci giorni fa sono uscita verso le 13:00 dal portone con il mio cagnolino Oscar e nonostante il freddo pungente era uscito un bel sole e lo spettacolo poteva rallegrarti il cuore.
Ho detto ad Oscar: "Oscar, hai capito che (omissis)".
Poi, uscendo uscendo, ho continuato: "Hai capito che per questo giardino ... è morto?".
Oramai ero fuori il cancello e, camminando camminando, continuavo: "Hai capito che per questo giardino che, ancora adesso, fa gola a tanti, sono morta pure io?".

Poco fa sono rientrata dalla passeggiata con il mio Oscar, c'era il sole (ora, come potete vedere anche voi, ha ripreso a piovere). 
Oscar si è messo a piagnucolare perché voleva affacciarsi alla finestra della cucina per comunicare con i cani nel giardino della villa dei vicini. Così ho aperto la finestra e l'ho posizionato sull'ampio davanzale. C'era il sole e di nuovo la vista del giardino dei vicini dove tante volte ho giocato da bambina (mio fratello piccolo no, perché aveva un anno quando ci siamo trasferiti) poteva rallegrare il cuore. E la strada che separa la nostra 'villa' da quella dei vicini, dove pure ho giocato da bambina e sono andata sul calessino tirato dal pony dei vicini pure poteva rallegrarti il cuore.

Tutte bellezze che tanti ti invidiavano e sembravano contestartele come se gliele avessi rubate loro.

Una persona sensibile come te (ma tu non lo sapevi di essere una persona sensibile) non poteva sopravvivere circondata da tanta invidia.

P.S. Chi mi ha detto che sono molto sensibile?
Lo so, non farà loro piacere essere nominati, ma lo faccio lo stesso.
Un anno fa, in separata sede ed in tempi un po' sfalsati tra loro, mi hanno detto: "Si vede che sei molto sensibile":
‐ mia cugina Ant...... Cat......;
‐ la cugina di mia madre M..... B......;
‐ il mio amico di vecchia data R...... C........

 
Un commento: Lotta per il solo giardino per cui vale la pena,quello interiore, perché tutti gli altri non appartengono alla realtà, ma a alla idealizzazione che ne abbiamo fatto.I giardini in cui giocavamo da piccoli,i giardini dei nostri nonni o i giardini in cuiabbiamo passeggiato con il primo amore,sono innanzitutto entità fisiche mutevoli e caduche, mentre rimangono immutabili solo nel contesto sentimentale ed emozionale che non sempre coincide con la realtà. Lascia il giardino della tua infanzia dove deve stare, nel ricordo indelebile,ed accetta che non coincide con quello fisico attualmente esistente. Accettare i cambiamenti e le diversità non significa uniformarci ad essi se non li condividiamo, ma imparare a vivere nonostante e insieme ad essi.

Linda Landi
3 febbraio

Linda Landi
3 febbraio · 
Stamattina mi ha svegliato un lamento. Un lamento continuato "Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa..........."
Mi sono chiesta: "Sono io che mi sto lamentando?". E mi sono svegliata. Così ho realizzato che prima stavo dormendo.
Quindi mi sono chiesta: "Ero io che mi lamentavo nel sonno?"
Mi è venuto il sospetto di no. Mi è venuto il sospetto che il lamento fosse di qualcuno che vorrebbe che mi comportassi e pensassi meglio, così starei meglio io, le persone intorno a me e lui stesso.