Una Difficile Conquista Amorosa

“Mi scusi signore, ho urgente bisogno di andare all’aeroporto di Catania, se crede di potermi dare un passaggio la compenserò con qualsiasi cifra, la prego!”
L’autrice di questa frase era una signorina decisamente piacevole, decisamente bella, decisamente giovane, decisamente di classe, decisamente bionda oltre che decisamente alta: 1,80.
Dire che Alberto era perplesso era il minimo, quando mai ti capita una situazione del genere non tanto per la cifra che avrebbe potuto guadagnare quanto…il solito zozzone.”
“Signorina io penserei ad un altro genere di compenso, sempre che lei…”
“Sempre che io…non pensa di correre un po’ troppo e non poi mi sarei aspettata una proposta di tal genere da un maresciallo della Benemerita!”
“Gli appartenenti della Benemerita, come li chiama lei, sono i nostri cugini Carabinieri, io appartengo alle Fiamme Gialle, Finanza per capirci.”
“Che i Finanzieri fossero…”
“Chiudiamola lì altrimenti andiamo nel penale; penso di aver indovinato il suo pensiero forse ispirato dalla visione della mia Jaguar  X Type. Come fa un appartenente al Corpo della Guardia di Finanza a possedere un cotal vettura costosa se non…nel mio caso c’è una spiegazione valida: il decesso della novantenne zia Giovanna proprietaria di una villetta lasciata in eredità al cinque nipoti di cui uno è alla sua presenza, non mi sono offeso anche io al suo posto… e poi come si fa ad offendersi dal detto di una cotal beltade!”
“Adesso viene fuori la sua cultura classica, ne riparlerei volentieri qualora lei aderisse alla mia richiesta di accompagnarmi all’aeroporto di Catania, durante il viaggio potremo fare conoscenza. Oh guarda pure il navigatore satellitare, la televisione, quanti aggeggi, un salotto, complimenti!”
“Domanda d’obbligo, cosa ci fa una signorina alle sette di sera a Messina, in viale dei Tigli 23 tanto più che non mi risulta che abiti da queste parti?”
“Mi è stato comunicato che è deceduta la signorina Marilena Tavilla, era una cugina di mia madre e proprietaria dell’appartamento al quarto piano della scala B). Io sono Maria Belfiore, architetto, abito a New York, o meglio a Manhattam, non sono riuscita a contattare l’amministratore del vostro condominio, tutto sommato a questo punto non posso perdere altro tempo, debbo rientrare in America ed il mio volo parte da Catania alle ore 23 e non sono riuscita a trovare un taxi.”
“Chi le parla è Alberto M., celibe,  disposto ad accompagnarla a Catania, senza compenso anche se a malincuore dato che non avrò alcuna possibilità di rincontrarla cosa che invece anelito…”
“Il suo modo di esprimersi è molto particolare, mi viene da ridere, quello che lei definisce anelito, yearning in inglese, è il desiderio spasmodico di desiderare qualcosa che io penso irraggiungibile.”
“In un’ora saremo a Catania, avremo anche tempo per cenare e conoscerci meglio sempre che non le sembri troppo invadente.”
“Ma si,  tutto sommato lei è una persona piacevole, ha un accento  particolare, non mi sembra siciliano.”
“Romano de Roma ma trapiantato a Messina per servizio anche se rimpiango un po’ la mia Roma. Vede il romano è un tipo particolare è quello del ‘volemose bene’, insomma un compagnone, talvolta forse un po’ invadente ma in fondo simpatico.”
“Lei è anche un furbacchione, sta facendo le lodi di se stesso ma…non ci esce niente ah ah ah!”
“Non ci pensavo assolutamente!”
“Ci pensava, ci pensava anzi ci pensa.”
“Va bene cara, ci penso e vorrei darle del tu cambiandole però il nome, meglio Mary all’inglese, il nome Maria mi riporta ad una triste storia.”
“Lasciamo la triste storia e diamoci del tu, andiamo in aeroporto, voglio cambiare la data di imbarco, la Sicilia mi piace e vorrei visitarla.”
“Questa si che è un colpo di…”
“Di culo, dillo apertamente, di culo, non te l’aspettavi, la tua faccia tosta è stata premiata!”
Sbrigata la pratica burocratica Mary ed Alberto entrarono in città a Catania e si infilarono in un ristorante di lusso, quello con camerieri in divisa, in po’ costoso ma…
“Sei mio ospite d’altronde non è che un maresciallo della Finanza…”
“Sino a pagare una cena ci arrivo, certo devo pagare la rata del mutuo ma ‘semel in anno licet insanire.”
“Guarda che anch’io ho studiato latino: ‘una volta all’anno è lecito fare cose pazze’ più o meno questa la traduzione solo che la cosa pazza è a mio carico.”
Finita la cena con lauta mancia (cavolo la baby doveva passarsela bene!) decisione inaspettata:
“Torniamo a Messina, se non hai impegni affettivi vorrei dormire a casa tua che ne dici?”
“Altra botta di…”
“Allora è un si, vai piano mi voglio gustare il viaggio, fermati un attimo.”
Un bacio inaspettato, profondo , sensuale.
“Sono fortunata baci bene e penso che anche il resto…”
Alberto a quarant’anni in fatto di sesso non era alle prime armi ma Mary con i suoi modi era stata una sorpresa, una piacevole sorpresa ed il futuro si appalesava denso di buone prospettive.
“Mai vista una casa di uno scapolo ordinata e con mobili di buon gusto, complimenti!”
“I mobili per la maggior parte appartenevano ai miei genitori ed ai miei zii, come vedi ci sono anche quadri di valore come quelli Orfeo Tamburi che non mi potrei permettere di acquistare.”
“Che panorama, si vede il porto di Messina e tutta la costa calabra illuminata, una goduria, non mi viene voglia di andare a dormire.”
“E chi parla di dormire!”
“Albertone, ricordati che per una donna (a proposito ho trent’anni), dicevo che per una donna mollarla la prima volta è da…”
“Mignotta, ma io adoro le mignotte!”
“Per me va bene il divano, tu resta nel tuo lettone che penso abbia visto transitare un bel numero di giovin signore e signorine.”
“Le mia preferenze erano per le signore che, in linea di massima, non avevano alcuna voglia di creare a me problemi lasciando il marito.”
“Insomma una botta e ognuno a casa sua se ho capito bene.”
“Ci hai azzeccato e questo forse perché non ho mai trovato quella giusta…”
“Stanotte me la rifarò con Morfeo, vedo che hai due bagni, col tuo permesso mi impossesserò di quello più grande.”
“Se ti leggo bene nel pensiero ho capito come finirà la situazione.”
“Hai letto bene, buona notte!”
Buona notte non fu, Alberto dopo essersi girato un bel po’ nel lettone, decise di alzarsi. Posizionò una poltrona sul terrazzino anteriore, occhi semi chiusi, respirazione lenta e distensiva per cercare di ammutolire ‘ciccio’ in crisi…
Pare che anche dall’altra parte la situazione non fosse dissimile, Mary aveva aperta la vetrata del salone per far entrare una fresca aria notturna  e…
La storia ebbe la fine prevista: i due si incontrarono sul terrazzino anteriore, lungo abbraccio e poi ambedue posizionati sulla chaise longue di Alberto sul terrazzino, quello della visione sulla Calabria.
Chi disse che vale più un abbraccio che…ci aveva proprio azzeccato. I due assaporarono le dolcezze del tenero amplesso sino all’alba quando decisero che il lettone era cosa migliore.
“Hai rifornimenti meglio di un bar: latte, caffè,yoghurt, marmellate, biscotti, fette biscottate integrali, toh pure le prugne californiane, mi sento come a casa mia!”
Alberto non aveva voglia di parlare, più guardava Mary e più apprezzava la sua bellezza sottolineata da un baby doll rosa che lasciava intravedere…
Mary con intuito femminile aveva capito la situazione ma non aveva alcuna voglia di capitolare , si era creata una situazione strana, lunghi silenzi…
“Lettura del tuo pensiero: ho conosciuto tante femminucce ma una come te…mi hai scombussolato, turbato, sconvolto, frastornato, agitato, confuso, è il tuo silenzio che parla!”
“Dato che hai preso in mano la situazione che ne diresti di farmi partecipe della tua vita, ad intuito penso che dovrebbe essere piuttosto complicata, mi sbaglio?”
“È piuttosto complessa ma non so sino a che punto tu sia tanto anticonformista da poterla capire.”
“Solo se nel tuo curriculum c’è un omicidio per il resto non ho problemi soprattutto in fatto di sesso.”
Mary si era rasserenata , di nuovo sulla chaise longue e:
“Rimandiamo, per favore, la Sicilia mi dicono è molto bella, che ne dici di farmela visitare, per il denaro non c’è problema, la mia famiglia, di origine italiana, è benestante.”
“Bien allora facciamo le valigie.  Ho pensato ad un albergo sotto Taormina.”
Villa S.Andrea  è situata sul mare, spiaggia privata, scogli, sabbia fine e scogli sparsi.
“Non finirò mai di ringraziarti, non pensavo che esistessero posti tanto incantati, non so se sia l’aggettivo giusto, in famiglia parliamo l’inglese e talvolta sbaglio le parole in italiano.”
La cucina era all’altezza del luogo, uno chef raffinato, piatti siciliani, Mary era entusiasta di tutto.
Il pomeriggio a Taormina con la teleferica, acquisti a go go, granita alla panna e rientro in albergo.
Ogni tanto qualche abbraccio in segno di riconoscenza, anche qualche timido bacio, un pò poco per Alberto il quale a letto si trovò dinanzi alle deliziose spalle della compagna, spalle e niente più.
La mattina, dopo colazione, una sorpresa: in cabina Mary aveva indossato un cappello a larghe tese, un paio di occhiali molto grandi e poi si era infilata un costume alla brasiliana, insomma quello che cinge il corpo, (pube rasato),  molto simile a dei fili.
Reazioni in spiaggia: i vecchietti: che bei ricordi, i mariti: occhi di fuori dalle orbite, le mogli: ‘non hai mai visto una donna?’, I bambini: perché la mamma è tanto arrabbiata, gli adolescenti: rientro precipitoso in cabina per un cinque contro uno!
La mattina seguente: “Hai gli occhi di un cucciolone bastonato, stasera…”
Gita all’Isola Bella, il barcaiolo non sapeva dove mettere gli occhi: “La signora è straniera?” Sguardo di Alberto: “Fatti i cazzi tuoi!”
Com’è lunga un giornata quando si aspetta la sera per qualcosa di indefinito ma credibilmente piacevole.
Doccia insieme, bacini, bacioni e poi: “Ti dispiace se te lo prendo in bocca?”
“Che domanda, vai…"
Il lungo digiuno ebbe l’ovvio effetto di far godere subito ‘ciccio’, Mary ingoiò il tutto e seguitò sin quando il cotale se la godette alla grande una seconda volta, la baby si era dimostrata proprio brava, una bella sorpresa!
Rotto il ghiaccio Alberto si aspettava qualcosa di più ma:
“Non te la prendere ma non me la sento ancora per un rapporto completo, ho un cattivo ricordo, abbi pazienza.”
Alberto bene o male pazienza se la faceva venire ma che poteva essere quel cattivo ricordo?
“Sin dalle scuole medie sono molto amica di Betty, una siciliana piccolina, bruna, simpaticissima, sempre allegra. È stata una cosa normale avere con lei rapporti intimi, era come un gioco piacevole. Al college avevamo una stessa stanza con due letti che univamo per i nostri giochetti.
Laureate e trasferite a New York per lavoro in uno studio di architettura, Betty si innamorò di un ragazzo bellissimo, alto, biondo, occhi azzurri, il migliore dello studio.
“John mi ha chiesto una cosa particolare…non vorrei che la prendessi male, vedi…”
“Betty vai al dunque, ci conosciamo toppo bene, dì la verità ti ha proposto un giochetto a tre?”
“Si ma non vorrei che cambiasse qualcosa fra di noi, il nostro rapporto di amicizia viene prima di tutto, sto male da giorni.”
Accettai per accontentarla, non che ne fossi entusiasta ma per l’amica del cuore…
L’incontro fu programmato in casa di Betty, era un sabato sera e John ci fece una sorpresa quando si presentò con un amico sud americano, forse brasiliano, basso, tozzo, un po’ volgare.
Senza tanti preamboli John volle avere un rapporto con me, fra l’altro non prese alcuna precauzione, una situazione spiacevole, Betty in un’altra stanza col sudamericano e poi, colpo di scena, tutti e quattro in uno stesso letto e i due maschietti che avevano un rapporto anale fra di loro.
A quel punto sono fuggita schifata, piangendo ho raggiungo casa mia, due giorni dopo sono partita per venire a Messina, fine della triste istoria che, come puoi immaginare, mi ha lasciato un segno profondo, ora puoi capire il perché del mio agire.”
Alberto abbracciò forte forte Mary, stettero così a lungo sino allo spuntare del sole.
“Non ho più sentito Betty, ritornare allo status pre non sarà facile non per il rapporto con lei ma per il lavoro, dovrò cambiare studio ma per ora voglio godermi questa vacanza con un uomo favoloso, conosci un uomo favoloso, io si.”
Tour della Sicilia: Termini Imerese, Palermo, Trapani, Agrigento, Siracusa, Catania e rientro a Messina.
“Papino mi ha mandato tanti soldini, lui è di origine siciliana, era felice quando gli ho descritto il giro della Sicilia e la conoscenza profonda e affettuosa di un cotale che ogni giorno mi è più caro (e al quale ho concesso tutto, ma questo non l’ho detto a papino).
Uno studio di architettura a piazza Cairoli a Messina meta finale di Mary sempre più innamorata della Trinacria e di un suo abitante…