su "La casa nera"

E' il quotidiano che ci avvolge e ci accompagna, la rassicurante sensazione della routine abituale, quella in cui ci crogioliamo sereni e sicuri che niente mai verrà a modificare questa realtà: questo è il punto di partenza di questi racconti di Patricia Highsmith.
Apparentemente tranquilli nei loro incipit, così vicini a noi per l'ambientazione, così riconoscibili nei personaggi tratteggiati con sapienza, ecco che paragrafo dopo paragrafo si avvitano su se stessi, prendono fiato, prendono il volo.
E ci proiettano in universi stravolti, in cui un gatto vagabondo riporta a casa una preda che si può solo definire insolita, ecco che un cesto trovato sulla spiaggia si rivela fonte di inquietudine e angoscia, il gesto generoso di una coppia benestante nel dare accoglienza a due anziani, si ritorcerà contro di loro, evidenziando la spudorata crudeltà di chi si attacca alla vita arrampicandosi letteralmente sulla pelle degli altri.
Il titolo della raccolta, "La casa nera", prende le mosse da un racconto così semplice e lineare da rasentare l'assurdo: una casa disabitata, teatro di tante esperienze di gioventù, più spesso sognate ed inventate, diventerà l'orrore in cui piombare senza ragione.
Al termine della lettura, magistrali i racconti, calibrati in una prosa scarna, essenziale, eppure estremamente incisiva, si ricava una sensazione di disagio, la precisa e chiara certezza che l'assurdo e l'inspiegabile sono il vero orrore sotteso alla vita.

La casa nera

di Patricia Highsmith

Libro "La casa nera" di Patricia Highsmith
  • Casa Editrice
    Sellerio Editore Palermo
  • Dettagli
    256 pagine
  • ISBN
    8838905541