su "Arancia meccanica"

Il titolo del romanzo (nonché del cult girato da Stanley Kubrick) nasce nel 1945, quando lo scrittore, al ritorno dal fronte, in un pub di Londra sente un 'cockney' (londinese) ottantenne dire di qualcuno che era "sballato come un'arancia meccanica".
Espressione curiosa, non c'è che dire, ed azzeccata per scrivere una storia basata sul lavaggio del cervello.
La violenza giovanile avanza con vigore e, la prigione e i riformatori, non fanno altro che peggiorare la condizione dei malviventi in generale: allora perché non risparmiare denaro sottoponendoli ad una vera e propria terapia del disgusto? 'La cura Ludovico' serve proprio a questo: cerca di associare nei prgionieri l'atto di violenza al malessere fisico e psicologico, fino all'invocazione della morte.
E' la stessa cura a cui viene sottoposto il protagonista principale di questa storia, Alex,  e che rappresenta, allo stesso tempo, l'umanità che è in ognuno di noi in tre modi: è aggressivo, ama la bellezza e si serve di un suo personale vocabolario linguistico, totalmente inventato per comunicare quello che ha dentro al mondo esterno.

Arancia meccanica

di Anthony Burgess

Libro "Arancia meccanica" di Anthony Burgess
  • Casa Editrice
    Einaudi
  • Dettagli
    240 pagine
  • ISBN
    8806173561