su "Di umido e di giorni"

Istrionico Vanni Schiavoni. Quale aggettivo migliore per un così giovane talento?
Risale a soli diciannove anni, era il 1996, il suo debutto editoriale. Con L’Autore Libri di Firenze pubblicò “Nocte – Nascita di un solstizio d’inverno”, e passando attraverso un’altra raccolta di poesie, e il suo primo romanzo,“Come gli elefanti in Indonesia” (2001), è giunto a questo ultimo lavoro, maturo e ricco di spunti. In questa raccolta la poesia di Schiavoni pare non voler mai terminare: è tremendamente libera, non si arresta mai al punto, neanche dopo l’ultimo capoverso! Prosegue vispa nella nostra immaginazione e prima o poi andrà a incrociare le nostre esperienze per vedere nascere spontaneo ciò che tutti gli autori ricercano: il confronto tra le coscienze.
L’autore gioca con le quattro stagioni e l’eros: freddo e metallico con il freddo invernale, temperato in autunno e primavera, e poi esplosivo, ricco di passione, fuoco dell’anima e dei sensi, in estate, la stagione degli amori.
Schiavoni stupisce sé stesso, stupisce noi, ci regala le sue emozioni e ce le fa vivere. Un nuovo autore che fa bene alla poesia italiana.

Di umido e di giorni

di Vanni Schiavoni

Libro "Di umido e di giorni" di Vanni Schiavoni
  • Casa Editrice
    LietoColle
  • Dettagli
    70 pagine