su "Il volo dell'aquila"

"Prima di guarire qualcuno, chiedigli se è disposto a rinunciare alle cose che lo hanno fatto ammalare".
[Ippocrate]

Fra le pagine di questo libro scorre il sangue di due persone ferite, rispettivamente nel corpo e nell’anima.
L’inizio è brusco e vede due figli opporsi ai padri: l’uno colpevole di non osare, l’altro di osare troppo. Sempre fedeli a se stessi, Stefano e Angela intraprendono così i loro personalissimi percorsi di vita, in una Sicilia abbozzata quel tanto che basta a renderci l’immagine di un luogo dove i sentimenti ardono come fuoco.
Anni di lacrime e dolore si avvicendano, anni in cui i protagonisti si sentono inadeguati, anche nel loro sacrificio. Ogni cosa avviene lungo l’invisibile scia lasciata dalle ali di Angela, che come un’aquila solca più cieli, fuggendo dal dolore e dalla rabbia che le attanagliano il cuore.
Il lettore volerà con lei, e con lei abbraccerà Stefano, ritrovato – insieme ai padri perduti – nel nido di una casa che rinascerà a ogni alba.
Un libro che cura il dolore con la speranza e la rabbia con il perdono. L’opera seconda di Carmela Abate è colma di vita, e dalla vita si fa colmare.

Il volo dell'aquila

di Carmela Abate

Libro "Il volo dell'aquila" di Carmela Abate
  • Casa Editrice
    Alessandro Polidoro Editore
  • Dettagli
    138 pagine
  • ISBN
    8898707371