su "Un biancore lontano"

Una proiezione che abbraccia l’essenza primaria. Un  tuffo nelle fragranze della memoria, nell’angolo remoto, osando il varco dimenticato. Una raccolta, quello di Adriana Gloria Marigo, tra i frutti della Magna Grecia, armonizzando l’amore, la poesia musicando i versi e tracciando un capolavoro di brillante linguistica. “ Una carezza appoggiata sulla pelle come seta”, che vive nella forza dei tralci di vigne, fra salici o nell’”etoile d’antan”. Una duratura parola, che s’inchiostra e confronta, senza sentire il peso del tempo o del pensiero.  Un “parto” di sacrificio, che s’accorda ai passi della crescita, avanzando verso lo scopo, esultando e sorridendo alle sorprese delle stagioni. Un “viaggio fenicio”, di prospettive, di geometrie di luce e giochi ermetici, che nell’”evento creatore”, s’abbandona in “gondole scarlatte” o volando tra “presenze eteree“. Un divenire, attenta testimone, dell’“impresa d’avere vissuto il giorno: splendore intimo della forma umana”.  Una scelta di lessico, indicata dai ritmi e gesti, dirigendo da Maestra, l’Opera della Vita.

Un biancore lontano

di Adriana Gloria Marigo

Libro "Un biancore lontano" di Adriana Gloria Marigo
  • Casa Editrice
    LietoColle
  • Dettagli
    58 pagine
  • ISBN
    8878485330