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È l'eccezione, lo sconvolgimento del consueto che ti mette ansia, ti rizza i nervi, ti sbulina l'animo.
L'italiano, tra non molto, sarà la più bella tra le lingue morte.
Tutto questo mare di canzone d'arte ha bisogno non solo del momento spettacolare (palco, esibizione, riproduzione) ma anche di codificazione, interpretazione, inserimento esegetico nella cultura.
L'italiano di un tempo corre il rischio di diventare oggetto estetico a rapido esaurimento nell'approccio col reale.
Le parole non sono fiato, evanescenza, convenzione. Le parole sono «cose». Niente esiste se non ha nome, perché siamo noi a far esistere il mondo.
Le parole sono cose in perenne drammatica trasformazione e specchio del nostro dibatterci in cerca di luce.
Manca la voglia di essere primi nel mondo, di eccellere nelle arti come nelle scienze e nella tecnologia.
Oggi abbiamo scoperto la tecnologia. Ma siamo i padroni o i suoi servi?
Questo deve dare la scuola: il senso, il significato. Non solo Umanismo, ovvero essere usati o semplicemente aiutati dalla scienza, ma anche Umanesimo, cioè capire il senso, avere il fine.
Bisogna ricominciare da capo e fare scuola, farla pesantemente, con gli esami a settembre, la meritocrazia.
I ragazzi devono faticare. Basta accarezzarli, fategli il culo fin da piccoli.
Fare sacrifici è un'ottima parola chiave.
Io sono cattolico, però da ragazzo andare a messa, secondo me, era una perdita di tempo. Poi ho capito che quello era il luogo.
Se vostro figlio torna a casa e dice di essere stravolto, non credetegli, non esistono insegnanti che li stravolgono.
Alla scuola chiederei innanzi tutto di insegnare che cosa è bello, di divulgare l'armonia, di spiegare il senso dei valori.
I poeti son vecchi signori che mangian le stelle distesi sui prati delle loro ville. E s'inventano zingare e more per farsi credibili agli occhi del mondo col loro dolore.
Lasciali dire al mondo che quelli come te perderanno sempre. Perché hai già vinto lo giuro, non ti possono fare più niente.
Sognare è facile. Il difficile è camminare.
Il senso della vita... Essere sereno con me stesso e con gli altri.