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La vita è come l'anticamera di un dentista. C'è sempre uno che sta peggio di te.
L'arte è questo: scappare dalla normalità che ti vuole mangiare.
Nei sogni della notte i cattivi chiedono perdono ed i buoni uccidono.
Passiamo metà della vita a deridere ciò in cui altri credono, e l'altra metà a credere in ciò che altri deridono.
Bisogna assomigliare alle parole che si dicono. Forse non parola per parola, ma insomma ci siamo capiti.
Dentro un raggio di sole che entra dalla finestra, talvolta vediamo la vita nell'aria. E la chiamiamo polvere.
Solo i pesci morti vanno con la corrente.
Dice la legge del saggio orsacchiotto: meglio un bel libro al cesso che un libro di merda in salotto.
Guerra, finanza e show ormai si assomigliano. Da una parte gli attori, dall'altra gli spettatori. Questa è la regola, ormai.
Quando c'è una difficoltà non è indispensabile saper fare grandi cose, basta che uno abbia coraggio e faccia la cosa che sa fare.
Ridere dei piccoli dolori è sollievo dei deboli. Ridere sull'abisso è proprio degli eroi.
La vita di un puntuale è un inferno di solitudini immeritate.
Un cinghiale si scontrò con un guidatore di Suv che andava a centocinquanta. L'animale ebbe la peggio. Il cinghiale invece se la cavò con una zampa rotta.
E' primavera, nella serra, in ogni fiore c'è un'orgia. Chi riuscisse a inventare un motel per insetti farebbe i milioni.
Era tanto strabica che la pallina nera dell'occhio destro si era spostata nel globo sinistro, e viceversa. Cosicché aveva gli occhi perfettamente normali.
Il buco dell'ozono? La colpa è di Toto Cutugno: usa talmente tanta lacca che ogni volta che si dà un colpo di spazzola si stacca un pezzo di Antartide.
"Pronto? Parlo con Giulio Andreotti?" "Dipende..."
La giraffa ha il cuore lontano dai pensieri: si è innamorata ieri e ancora non lo sa.
Io non so se Dio esiste, ma se non esiste ci fa una figura migliore.
Ogni bar Sport ha un flipper o due e almeno un giocatore professionista di flipper. Il flipper funziona a gettoni, a bottoni, a piccoli biscotti, a rondelle: con qualsiasi oggetto rotondo, insomma, che non sia una moneta da cinquanta lire.
Il numero che anni fa mi diede una certa notorietà era questo: facevo sparire una grossa oca. La mettevo sotto un telo scuro e lei spariva. Nessuno capiva come facessi. Vi dirò la verità: neanche io. Era l’oca che era brava.
Le idee sono come le tette, se non sono abbastanza grandi si possono gonfiare.
Era un ciclista così potente che a volte doveva frenare in salita per non finire fuori strada.