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In città, un funerale è solo un'interruzione del traffico. In un paese è una forma d'intrattenimento.

Non è che ho paura di morire. E' che non vorrei essere lì quando questo succede.

La paura della morte abita nella maggior parte di noi, a un livello più o meno alto, perché non è forse la morte considerata il grande «ignoto»?

La morte è la porta che tutti noi dobbiamo attraversare, ed è questo nostro io spirituale che, abbandonato il corpo fisico, ci farà continuare a vivere, a imparare e a crescere mentre proseguiamo.

Credo sia una reazione sana, il riaffermarsi della vita, del piacere e dell'amore dopo aver percorso per molto tempo i territori della morte.

Quando morì mia figlia Paula, mi accorsi che la morte è un terribile inconveniente, ma non un ostacolo insormontabile alla comunicazione. Io comunico ancora con lei, così come comunico con mia nonna, morta 50 anni fa. Scrivendo storie il mio(…)

Mio nonno era un uomo molto insignificante. Al suo funerale, il carro funebre seguiva le altre auto.

Questo orologio è un caro ricordo: me lo ha venduto mio padre in punto di morte.