Ad una trapezzista

E stai li, ti tieni al trapezio
e dondoli lenta, prima di volare.
Quanta grazia nei tuoi movimenti
e come si tendono i tui tendini d’acciaio.
Scattanti le tue dita si appigliano alla
barra nuova dopo un vorticoso salto.
Vortici di luce dal tuo costume escono,
Nina, mentre io ti guardo volare li,
dove io non oso nemmeno con la mente,
invece tu domini senza cavi di sicurezza.
Mia cara amica, tue sono le stelle della
notte, tuo è il canto del vento questa sera,
perché tu sei come loro, sei libera e
brilli, nel tendone come nei miei occhi.