Bruxelles

Aiuole d'amaranti fino al piacevole palazzo di Giovè
So che sei tu a mescolare fra queste edere
il tuo Azzurro quasi di Sahara. Poi, come la rosa e l'abete del sole e la liana
hanno qui i loro giochi apportati, gabbia della piccola vedova!...
Quali stormi d'uccelli, oh ia io, ia io!... Case calme, antiche passioni! Chiosco della Folle per amore.
Dietro le natiche dei rosai, balcone ombroso
molto basso della Giulietta. La Giulietta, richiama alla memoria l'Enrichetta,
affascinante stazione della ferrovia, nel cuore d'un monte,
come in fondo a un verziere dove mille diavoli azzurri danzino nell'aria. Panca verde ove canta al paradiso tempestoso,
sulla chitarra, la bianca irlandese.
Poi, dalla sala da pranzo guianese, cinguettio di uccelli e di gabbie. Finestra del duca che mi fai pensare al veleno delle lumache
e del bosso che dorme quaggiù al sole.
E poi, è troppo bello! Troppo! Taciamo. [...] Strada senza movimento né traffico, muta,
ogni dramma e ogni commedia, riunione d'infinite scene,
ti conosco e t'ammiro in silenzio.