Dove

Dove le creste
d’acqua smeraldina,
increspando
su insenature, a taglio,
pungono, stilettano,
si frastagliano
in tanti e tanti nodi,
e modi, e vie,
per il largo lontano,
per il profondo:
un raggio di luce obliqua
scandaglia i flutti
e li erge a mistero solitario.

Dove il mare sbuffa
urtando lo scoglio eterno,
e da esso ne trae un suono,
un lamento o forse
un canto sordo.
Schiuma di gioia
per il suo ritorno
risale felice;
si mescola alla sua acqua
in un matrimonio di ombre e sale,
di nuovi colori,
rumori:
rumori.