Eredità di donna

Una donna
in bianco e nero
con i capelli di una vita
al vento gonfio
a ogni primavera più sottile
la vedi, è lei
madre di madre
e di altra madre, un’antica te
muove le mani 
a far trecce dei seni,
come un’eredità a perpetrare 
il latte delle coppe
dove ti nutri e nutri
tutto il giardino di una mela
colpevole di tronchi scorticati,
di angeli cacciati.
Tanto resistere ch’è stato e sempre
che ancora soli sveli
da cieli impalliditi.