Il mare, il regno e le sovranità altrui...

Prima d’andare mi chiedo perché
lo sguardo che su questa terra si posa, non riposa e dimora.
Laddove le mani sono piene e i sorrisi sinceri
il mare ribolle e mescola la mia energia
disperdendo la sabbia, sfigurando la forma.

Il passo non cede, la mia mente non teme, s’apre
pronta a sbocciare e spalanca gli occhi
per nutrire l’anima che s’erge,
e di nuovo si mostra a te la mia statua d’aria. Emerge dal mare il guizzo, come un delfino
che ama sognare foreste e città,
dipinti e bellezza, suoni e grazia
ma che torna al fondo perché in sé,
il mondo straluna e la vita completa. Se non fosse per la repulsione che tanta
stoltezza d’umanità ostenta..
Se non fosse per le cinta dei pensieri
che infide viltà proteggono…
Se non fosse per l’arrivismo, il servilismo,
il proibizionismo e le nazioni, e lo stato e la chiesa,
e l’uomo, che d’umano ha solo il nome..!
Se non fosse…per tanta povertà di colore e amore,
allora camminerei nuda e ogni passo sarebbe dimora
ogni persona amante, ogni paesaggio eterno,
e ogni luogo, il regno dell’anima mia.