Il sarto

Ti rivedo su quello scanno

mentre cuci il suo vestito

col tuo ago e un po’ di filo,

ti racconti, e noi ascoltiamo.

 

Dove il punto è un po’ più duro

la tua smorfia è più sicura,

ma poi tanta è la dolcezza

che il taglio è una carezza

 

sul tessuto della vita,

che amarezza anche ti ha dato,

dove hai legato a un dito

la tua verità infinita.

 

Ora cuci per i Santi

il mantello bianco candido,

e così mi  va di pensarti

su una nuvola leggera.

 

Il tuo filo è di oro puro

Il tuo ago, ora, è diamante

perché luce al nostro cuore

la sua scia ne ha data tanta.