Laudato sii, o mio Signore

Laudato sii, o mio Signore,
nel Cantico di Francesco,
rivolto al Sommo Artefice di tutte le creature,
per le chiare stelle donate, la luna, il sole...

Laudato per l'Amore generato,
fattosi martire,
umiliato e agonizzante,
poi trucidato, barattato col misfatto del peccato.

Eterogenia d'incalzanti sentimenti,
emananti emozioni ridondanti,
discioltesi in lacrimali stille sulle guance,
a suffragar, fin da epoca remota, sublime perfezione,
palesemente trasudante la fede sottintesa,
latente, dell'artista,
espressa nel consacrar della Madre il volto,
nonché del Divin Figlio,
scolpiti nel marmoreo blocco inanimato
‐ arresosi alla ferrea volontà del Buonarroti,
ai suoi sapienti tocchi di scalpello,
atti a raffigurar l'apoteosi dell'amor materno,
conclamante Pietà e Misericordia ‐
che s'animò di vita,
sancendo avverato l'infausto presagio,
avallante sospirata speme di rinascita.

Coniugazione di sembianze immacolate,
intrise di strazio e d'afflizione,
sul giovin viso di Maria; di sonno eterno,
su quello di suo Figlio, il Nazareno,
mirabili, nel di lei atto di regger sulle gambe
l'adorato corpo dell'Eletto ad Amore Universale
‐ a lei sottratto ‐
arresosi a un profetico disegno prefissato;
di cingerlo, nell'espresso abbraccio;
nel rimirar il di lui riverso viso esangue,
a palpebre serrate,
addormentato intra mortali grinfie fatiscenti
e altresì adornato da riccioli fluenti,
sparsi sul braccio di colei che fu prescelta.
Abbandonate, le discinte, sacre membra;
l'affusolate mani e i piedi,
trafitti e dissacrati...

Ha inteso d'esser immortale, il genio,
empiendo, d’amore rivelato, tal epilogo evocato,
susseguente al mistero del Cristo destinato,
ond’espiar altrui peccati,
a esser immolato, similmente a un agnello.

Vergin Maria,
a palpebre socchiuse,
muta, nel suo dolor immane...
col palmo della mano verto al cielo,
par implorare Dio, nel suo pensiero:
"Ecco, tutto ciò ch’hai comandato or s'è compiuto.
Nel mio tormento, rimetto a Te l’amato Figlio,
martoriato e ucciso,
trascendental e trascendent’Essenza,
con speranza di riaverlo fra le braccia,
per l'eternità del tempo. E così sia."