Meriggio autunnale

Vorrei essere un usignuolo,
padrone del volo e del canto.
Lasciarmi trasportare dalle aeree
correnti e dagli invisibili flussi
dei venti e dei nembi, abbracciarli
con le piccole e fragili ali.
Vorrei posarmi sulla tua spalla e
donarti occulti baci e carezze lì
ove i tuoi purpurei ricci si posano,
con il tenero becco e con le sottili piume.
Insospetto ed invisibile scivolerei
sulla tua pelle, rosea e mirabile,
cogliendo i docili succhi e le essenze
che la tua carne emana, come miraggio.
Così ti amerei per un istante,
ti avrei come compagna per qualche
ora, trovata e persa e portata via
dal vento tiepido di un meriggio autunnale.