Nebbia

Nebbia sulla laguna d’ autunno, nebbia sulle foreste di giunchi. Nebbia sull oceano e sui mari, nebbia odorosa e vispa, vezzo delle mie nari.   Taciturna ricopri il ventre terreno sopente, nascondi i tuoi arcani come abile oracolo m’ infondi profumi fruttati e labbra di sale, sensazioni dense d una vaga veduta.   Nebbia sulle barche dei pescatori, nebbia sui cespugli e sui lamponi, nebbia sui filari di cipressi dormienti, nebbia sul frutto, acerbo del tuo grembo.   Confondi le mie albe con carezze d’ angelo umido, copri con le tue piume, colori grigi di pittori tristi. Inviti la mia ragione tra allucinazioni e danze, amabile fresca droga per le mie percezioni!   Nebbia sulle mie livide palpebre, nebbia sulle mie mani arrossate, nebbia sui miei pungenti rimorsi, nebbia come morfina, su tristi ricordi.   M ‘ avvolgi le spalle, premurosa mantella di gocce, accompagni il mio errare tra ciechi sentieri. Sfoggi improvvisa i tuoi odorosi trucchi, abile fattucchiera, t insinui nel mio cranio, come incantevole padrona.   Nebbia, fulgido tritone dei miei abissi, nebbia discreta tra le mie ossa, nebbia sui sepolcri del paese, nebbia sul mio avello, vuoto ed impaziente.   I cadaveri banchettano alla luce delle tue lune! Macabre goliardie fin sotto il gravido agrume. Ritrai ora le tue fumose lingue, pauroso Vampiro! Rendi dunque alla mia vista, la quotidiana condanna!   30/10/05