Si scrive molto

Si scrive molto
come quando per ore corriamo
sul tapirulan
con lo stesso passo,
la stessa velocità,
per il medesimo tempo
e i piedi sono poi sfiniti,
doloranti,
artritici,
( la routine della ripetizione salutista)
così la parola troppo farfugliata,
bestemmiata,
abusata,
il mainstream del già detto
condito con la salsa dei miserabili,
vuole, ora, rimanere muta,
medita una morte solitaria,
cerca una lettera che le dia
l’estrema e ultima finzione,
un incastro parziale
al verso eternamente monco.