Suicidio meccanico.

Ora so chi sono.
Ho le braccia spalancate,
gli intestini sull’asfalto
& le costole che hanno bucato la t‐shirts.
Qualcuno urla.
Altri guardano in alto,
come se si aspettassero un re‐play.
I più saggi commentano la mia vita appena terminata.
I più sensibili hanno gettato un lenzuolo su di me
che puzza di notti umide & fredde.
Anche se sono morto vorrei parlare.
Ma quando sei morto non puoi.
E’ buffo sapere che non mi alzerò più da solo.
Infatti mi stanno posando dentro una cassa di alluminio
& chiudono il coperchio.
Al buio.
Oscurità.
Essere morto non è un granchè.
La morte è solo la tua foto sul giornale.
Quello del giorno dopo.
Dove sei più giovane di vent’anni,
hai la barba appena fatta
&
uno sguardo che non convince mai nessuno.

Hal