Tra le due rive

Io ero già posseduta
dall'arcana sostanza del vento
e dal suo principio invisibile
tra gli abbracci dei rami,
che parlavano la lingua dei morti.
Tutto ancora
cominciava
con assoluta incertezza
e anche se già qui,
noi
eravamo giunti
sulla strada più lontana dal cielo,
nella calma più dolce.
Tu avevi un piccolo segno
bianco
di arresa, tra i capelli
e l'acacia disegnava i suoi fiori
per molti chilometri intorno.
Tra le due rive, il fiume
cercava lontano il suo nome.
Noi eravamo ancora vivi
e ci toccavamo
con mani miracolose
che sapevano andare nel centro
della notte e del giorno,
ma eravamo già distanti
come un inverno
ed il suo candore sospeso.

da:' La mia dolce cenere/Moj slatki pepeo,Prosveta ed., Belgrado