Tra polvere e realtà

In una sera d’estate Dove tutto o quasi tace Un silenzio scrosciato Dal fruscio di luci Sulla via vicino al selciato   Ed io qui senza idee Nemmeno quella del sonno Faccio i miei viaggi da vagabondo Nelle mie contee   Contee desolate come solo la guerra Ruderi, fumo e morti per terra Nemmeno il sangue scorre più a fiumi Arsa è la steppa da troppi digiuni   Ogni mio passo tanto è faticoso e pesante Che la polvere m’accompagna ad ogni istante La via maestra oramai è persa Tutto è uguale a sinistra e destra   Tanto vale tornar nel reale A tentar di sognare Sognare vuote speranze Come polvere di quell’istante   Nessuna emozione, né fede né religione Solo silenzio assenzio e dolore.