A UN TRATTO

A un tratto mi diventa insopportabile il mare di mediocrità in cui mi devo muovere, che mi avviluppa come un bozzolo, la mia, quella degli altri, delle cose, degli eventi, quella che, estesa, dilagata, come magma ha invaso tutto, si è infiltrata in ogni anfratto, ha coperto ogni cosa. La mediocrità che quotidianamente mi viene vomitata addosso da ogni dove, e la mia, strisciante infingarda, così ben dissimulata dall'odore di buono che emana, che non la riconosco più nemmeno io. E non giova sapere che c'è di meglio in me, in tutti, perchè lei spinge in basso a respirare l'asfalto, spinge e tiene giù. Provo a fermarmi ad ascoltare, come sempre, ma più niente mi parla, a parte il silenzio, e se niente mi parla, niente ho da dire.