C'è un abbastanza conosciuto detto popolare che dice che "ognuno raccoglie ciò che semina", ma mi domando: cosa (di buono o di cattivo) dovrà o potrà raccogliere quel colui che niente semina?
Se tutti sbagliano, nonostante le differenze d'età, di ceto, di cultura, d'ideologia, di religione, d'orientamento sessuale o quant'altro, perché sono sempre i più giovani a dover pensarla come la pensano i loro genitori o le persone più grandi di loro?