Di fronte ai traumi e agli incubi causati da questa interminabile pandemia, non posso che vedere il corpo umano come una fragile e mortale ameba gigante—ricoperta di carne ed ossa—che, purtroppo, non è in grado di dividersi né di moltiplicarsi in varianti che potrebbero annullare l'effetto letale del vaccino velenoso della Morte.
Sì, la vita terrena è davvero effimera e fugace, ma resta temporaneamente viva in virtù del suo legame con l'essenza della vita vera ed eterna, quella che esiste e persiste al di là della materia e che perciò non invecchia, non si ammala e non muore mai.