Il troppismo è anche la peggior parte della maggioranza degli altri "ismo", siano essi considerati o classificati come dannosi o, chissà, persino innocui per la salute mentale di quelli che li seguono o li professano, in maniera ossessiva o compulsiva.
Il vero poeta è colui la cui vita stessa è una poesia, essa si nutre della sua anima, e se lui non ne possiede una, lei, la poesia, muore di fame e sete. Un poeta che non sa cos'è l'umiltà rischia di idolatrare così tanto le sue poesie fino al punto di trascurare e sottovalutare quelle altrui, anche senza leggerle, e questo (a mio parere) non è per niente poetico né, tantomeno, etico.