L’uomo è convinto che al primo posto della scala gerarchica dei predatori sia collocato proprio lui. Ebbene lo stolto dimentica la Natura, la quale è in grado di ingurgitarci e darci lezioni di vita nel tempo che una palpebra impiega a fare il suo solito movimento.
Per un curioso ed incontentabile come me la faccenda di credere o non credere in Dio non riveste alcuna importanza, anzi appare alquanto riduttiva. A me quello che interessa è percepire cosa è Dio, entrare nella sua testa, vedere nella sua mente e capire cosa è accaduto durante quei suoi cinque minuti di follia che hanno portato alla creazione dell’Uomo.