La polluzione ambientale si embrica inestricabilmente con una crescente polluzione mentale, individuale e di massa. La prima minaccia la biosfera, la seconda la matrice stessa della "sapienza" dell'uomo, la sua ricerca e ridefinizione continua del discrimine tra doxa ed episteme.
Il medico che entri in qualsiasi modalità in contatto professionale con un paziente, entra in pieno nel suo universo personale, in metafora nella casa di lui, e nel farlo deve togliersi il cappello ed esitare nel varcarne la soglia. Solo così si spoglierà delle troppe e facili certezze che gli indicano scorciatoie e saprà far tesoro della sua cultura vista assieme agli inevitabili limiti dell'applicabilità della stessa.