Non mi vedo come una persona del tutto cattiva, bensì come un ragazzo "relativamente" buono e con qualche buona intenzione. E lo sono solo in parte perché, a partire da noi esseri umani, la bontà tende ad essere "relativa" e, a seconda delle circostanze, anche superficiale o egoistica.
Con i soldi sperperati dal Vaticano per scegliere e eleggere un nuovo papa, si potrebbe dare da mangiare a tantissime persone che muoiono di fame ogni giorno. A questo punto non ci resta altro che augurarci che il nuovo Papa sia davvero degno di essere chiamato "Francesco", sinonimo di umiltà, semplicità e carità al servizio dei più poveri, deboli e indifesi.