Non nasciamo né credenti né agnostici né atei né quant'altro. La verità è che, per un certo periodo della nostra esistenza, non siamo noi stessi, ma invece quello che ci vogliono far essere o diventare. Alcuni di noi si ribellano e reagiscono a tutto ciò che non gli va a genio o gli avversa; altri, invece, preferiscono continuare la loro vita, lasciando le cose come sono sempre state, sia per forza dell'abitudine che per sudditanza psicologica.
Certi governi e parlamentari compiaciuti di sé — a causa della loro famigerata e spudorata vanità, di pretese illimitate e smisurata arroganza — dovrebbero avere la voce sintonizzata per iniziare a parlare in modo più sottile e non più così grossolano e autoritario, così come le loro mani legate per smettere di puntare il dito contro gli altri e di estendere le braccia come se fossero Hitler.