Nulla tutto ossimoro e paradosso che adombra la vicinanza stupefacente del neonato al mistero primario dell'essere: nulla e tutto, forse insieme nulla e tutto. Mai più l'uomo che il neonato sarà, si avvicinerà tanto a una tale tacita partecipazione al sacro primordiale senza nome.
La diffidenza è una preziosa difesa dal pericolo di rendere inutile uno strumento quasi sacro: il nostro pensare.
Se ci concedessimo di credere utile pensare che sia vero qualcosa che non può essere falsificato saremmo condannati a poter credere a tutto, o a credere a nulla, disperderndo così in una inane attività tutto il nostro potenziale speculativo.