Odo voci che - in realtà - non sono voci, ma bensì invece rumori di pianti, singhiozzi e gemiti di paura e dolore che mi giungono alle orecchie da una nazione lontana chiamata Ucraina, che viene stata rinchiusa e massacrata tutto il tempo dagli effetti annientanti di una guerra stupida e crudele dichiarata da un dittatore mentalmente malato, la cui sete di potere e sangue lo rende completamente fuori di sé.
E poi ci sono dei politici prezzolati e dei religiosi sfegatati che mi odiano non solo per quello che sono, ma anche, e soprattutto, per ciò che scrivo. Meno male che lo fanno da morire, perché, se sono proprio loro quelli che muoiono, ora sta a me continuare a vivere e scrivere fino a quando le mie dita si saranno del tutto calmate.