Se vogliamo salvarci dalla deriva della superficialità e del cinismo, dobbiamo tornare a credere che educare significhi emancipare e che coltivare la coscienza sia l’atto più rivoluzionario che ci resta. La cultura non è un ornamento della civiltà: è il suo fondamento. Ed è proprio lì, nell’etica che illumina la scelta e nella cultura che forgia lo spirito, che si cela l’ultima frontiera contro il collasso della dignità