Licio Gelli
  • Pistoia, 21/04/1919
  • Arezzo, 15/12/2015

Biografia

Sono stato un personaggio controverso delle vicende italiane dal dopoguerra agli anni '80. Con l'incarico di Venerabile Maestro ho guidato per anni la P2, una loggia massonica eversiva, e iniziato moltissimi personaggi pubblici.

Segni particolari

Prima fascista, poi partigiano. Prima nella CIA, poi direttore di fabbrica. Prima portaborse di un deputato, poi la P2. Prima affarista e poi condannato per la bancarotta del Banco Ambrosiano. Ho scritto e pubblicato decine di libri di poesia.

Mi trovi anche su

Scritti da Licio Gelli

7 su 7

Il vero potere risiede nelle mani dei detentori dei Mass Media.

Ho una vecchiaia serena. Tutte le mattine parlo con le voci della mia coscienza, ed è un dialogo che mi quieta. Guardo il Paese, leggo i giornali e penso: ecco qua che tutto si realizza poco a poco, pezzo a pezzo. Forse sì, dovrei avere i diritti(…)

Berlusconi sta attuando il mio Piano di Rinascita Democratica alla perfezione... mi dovrebbero almeno dare il copyright!

Sono fascista e morirò fascista.

Io sono per il buon senso. Sono per il benessere al popolo che oggi patisce, non arriva al 20 del mese. Qui siamo oltre i margini della rivolta. Siamo alla Bastiglia.

I partiti non esistono più e i leader attuali passano il Rubicone con tre tessere in tasca. Non bisogna riformare solo la giustizia, ma prima di tutto l'economia e la sanità.

La Lega per me è un pericolo. Sta espropriando la sostanza economica dell'Italia. Le bizzarrie di Umberto Bossi hanno già diviso il Paese. Bisogna dire basta.