Trattengo sabbia in un pugno  
e scivola via.  
Sono come una clessidra  
sulla riva del mare.  
Il tempo scorrerà  
fino all’ultimo granello,  
mi raggiungerà  
come un’onda sui piedi  
tirandomi a sé.  
Ma davanti all’immobile orizzonte  
scorgo il sole,  
ora declina,  
domani risorge.  
 

Vivere

Non mi spazza più via  
il vento delle tempeste.    
Ho solo avvolto le vele in barca,  
aspetto di spiegarle    
e di levare l'ancora.    
La speranza di prendere il largo  
spesso è grande  
quanto la paura di essere inondato  
o di affondare.    
Ora non contano più entrambe:  
resto al timone, finché Dio vorrà.

Al timone

C'è del romantico tra il sole e la vigna nei pomeriggi di primavera.

Belle le rocce, maestose le montagne,            
splendidi gli alberi che fieri si ergono per tutto il panorama.            
Questo mi attira, questo mi conquista.            
La Natura è bellezza che mi invade profondamente            
e senza fatica mi fa parte di sé            
perché le appartengo.            
Colgo la sua bellezza perché mi seduce, mi incanta.            
Voglio conoscerla, voglio avvicinarla ai miei occhi,            
voglio viverla fino in fondo.            
Mi interpella e io ho bisogno di Lei          
quanto le cime dei monti dell’azzurro del cielo            
e gli alberi delle rocce e della terra da cui innalzarsi;            
quanto i fiumi delle rocce e degli alberi come argini;            
quanto la terra delle radici degli alberi per compattarsi e non franare;            
quanto il viandante dei boschi, della loro ombra e protezione;            
quanto i rami dei tronchi e i tronchi delle radici; quanto la mia mano di quell’albero da cui attingere la linfa, la vita  
da cui scaturisce senza fine.

Lorenzo Melle

Scritti da Lorenzo Melle

Vivere

Al timone

C'è del romantico tra il sole e la vigna nei pomeriggi di primavera.

Nella Val di Genova