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Felicità e libertà sono come due amanti: non si può pensare di ospitarle assieme nello stesso letto.
Felicità e libertà non sono buone compagne tra loro, o si sceglie una o si sprofonda nell’altra.
L’uomo è convinto che al primo posto della scala gerarchica dei predatori sia collocato proprio lui. Ebbene lo stolto dimentica la Natura, la quale è in grado di ingurgitarci e darci lezioni di vita nel tempo che una palpebra impiega a fare il suo solito movimento.
Per un curioso ed incontentabile come me la faccenda di credere o non credere in Dio non riveste alcuna importanza, anzi appare alquanto riduttiva. A me quello che interessa è percepire cosa è Dio, entrare nella sua testa, vedere nella sua mente e capire cosa è accaduto durante quei suoi cinque minuti di follia che hanno portato alla creazione dell’Uomo.
La paura è di estrema importanza poiché solo grazie ad essa si attribuisce un valore alle azioni.
La vita dell’adulto è fatta di tante piccole disgustose faccende.
Immagino che morire sia un po’ come quando un miope indossa i propri occhiali: tutto gli appare come è in realtà.
L’unica sostanziale differenza tra la sensazione del prurito e la sensazione del vivere è il tempo: la vita è solo un inganno più durevole.
L’uomo è ciò che di più perfetto e sublime la Natura abbia mai partorito; difatti l’uomo è l’unica faccenda di cui l’uomo stesso non se ne è occupato.
Solitudine è libertà, libertà è solitudine.
Se Nietzsche avesse avuto al suo fianco una donna, noi pusillanimi oggi non potremmo beneficiare di tutta quella saggezza e arditezza.