A Genova

Volto sfregiato,
paesaggio deturpato,
cuore lacerato.
Tu, Superba, china
sulle tue ferite,
pronta volgi
lo sguardo alla tua gente,
e provi a dare balsamo
a morali infiacchiti,
volontà spezzate,
dignità lese.
Come nella Pietà di Michelangelo tu,
madre amorevole,
accogli e consoli
chi, oggi, piange,
ma domani vedrà tornare il sole
sulla ridente baia
che vanto dev'esser dell'Italia
e non vergogna.