A Jorge Mario Bergoglio

A Jorge Mario Bergoglio

Sei giunto tardi, papa Bergoglio,
ma non rendere il tuo ruolo vano;
pulisci presto l’indegno vaticano,
pregno d’onta e sporco orgoglio.

Il messaggio di Cristo redentore
ti darà sempre tanta forza e lena;
sii suo foriero, non aver timore,
annienta mercanti e cantilena.

Il tuo nome, scelto per missione,
onori il grand'uomo poverello;
sii di lui l’emblema e suo modello,
porta al mondo l'anelata redenzione.

Dona tutto intero il patrimonio,
nei secoli accumulato con inganno
al completo servizio del demonio,
che al mondo porta solo danno.

Io non credo in nessun dio,
ma tanto nelle buone istituzioni;
quindi, ascolta il mio forte desio
ed annienta le cattive intenzioni.

Preti, vescovi e prelati delinquenti
sono sciacalli, iene ed avvoltoi,
che da secoli falsano il Messaggio;
con mafie e politicanti conniventi,
ben pasciuti, come grossi buoi,
divorano il prossimo a loro agio.

La discordia sulla terra incombe
e il bene spesso al mal soccombe.

Spero che tu sia un uomo vero
e che gli atti ne diano la prova;
però, Francesco, io sono sincero:
penso che il marciume si rinnova.

Dal mio libro " LACRIME E SORRISI "
Pellegrini Editore ‐ Cosenza 2014