A Paolo

Ricordi?
L’ombra del grande faro bianco sulla piazza
proteggeva dal sole
i nostri ghiaccioli alla fragola
mentre  leggero viaggiavi su  ali d’acciao
che t’avrebbero rapito e
trascinato  veloci
verso i tuoi sogni lontani.
No, non rispondere
adesso,
non voltarti,
non osservare questo mostro d’impotenza
in cui ci hai gelati.
è il perché che ci sfugge
un perché che forse non esiste,
la risposta è nell’attesa che
di certo non ricuce
né il dolore né la rabbia;
è il non saperti accanto
o anche solo lontano,
su altre lenzuola azzurre
su altre ali senza nome.
Dove riposi adesso?
Su quale cuscino
poggi la tua testa?
Verso l’alto?
Dov'e’?
Questo incantevole sogno che  t’ha accolto?
Forse, ti chiudi nei confini del cielo
su coperte di stelle e diamanti;
e ci sussurri di nascosto
la vita che vibra ancora intorno
a queste ore tremule ed inquiete.
Ed il cuore dilaga… mentre una fitta
divampa là,
su questa ferita rossa d’amore
dove giaci tu
per sempre
tu.