Acquaneve i versi che mi scendono sopra da lontano.
E' il suono di un mondo sparuto che non sa come avvicinarsi piano.
Cantare di un canto profondo, di quelli cantati col fondo di gola,
un sonetto improvviso
che volasse sui sensi senza alcuna precauzione.
Procedere di passo deciso,
tastare la pelle, annusare affezione un po' frivola,
se non fossi poi certa
che l'acquaneve una volta a terra congela,
e sul terreno col ghiaccio si scivola.
3 febbraio 2012
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