Ad Alda

Il silenzio è scalfito
dai respiri profondi
che il sonno tranquillo regala.
Guardo i miei amori,
la penombra li fa uguali,
forse non hanno mai smesso
d’essere una sola cosa
ed io son solo uno spettatore privilegiato,
l’unico a godere dello spettacolo,
affanculo la rabbia e la vanità
che m’hanno messo la penna in mano,
non servono in Paradiso
e penso ad Alda,
al suo inferno,
a come il Paradiso
se lo sia dovuto inventare,
ai demoni che l’hanno tormentata
ed alla dolcezza dei suoi fogli
che accarezzano l’anima
come una notte di novembre
quando t’accorgi che tutto ciò che serve
è lì con te.
Conto i respiri,
fuori un’auto prova a spezzare l’incanto,
un angelo vola,
porta con sé un penna,
serve sempre,
anche in Paradiso.