Arde nuova luna sulla pelle,
dalla cima innevata incendia
giudiziosi ciliegi.
Irrompe nel silenzio
dell'ingiuria, scorre
lungo i crinali
e inquiete acque.
Parole, insanguinate lame
nell'oscurità scintillano,
trafitta la notte
versano nettare e oblio
nei calici degli dei.
Dimora in questa valle
la memoria dei vinti,
indomita poesia
di selvagge reliquie.
11 gennaio 2017
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Al di là di questa esistenza
la vita reclama le sue radici.
La memoria è visione
restituita alle bianche vele
dell’immortalità.
Abbiamo giusto il tempo di essere;
non sprechiamoci a sembrare.