Altri crepuscoli

Altri crepuscoli sì crepuscoli antichi
mai dimenticati  così ricorda il vecchio:
curve ancor nel della risaia il fango
gambe semisommerse le mondine,
già il grosso calderon  sull’aia bollente,
scoppiettante il fuoco ardente, la fame
a lenire, dopo una rapida sciacquata
nei fossi lì vicini, nell’ora le attendeva
poi, spento il fuoco, in quel silenzio
muto,solo alla luna l’abbaiar dei cani
quel gracidare  continuo delle rane,
l’attesa sua un altro fuoco ardente
quell’ore d’amore complice un pagliaio