Anagrammi di Natale

Prima di dire “Io parto”
e prendere la porta
condurrò un critico noto
che ride nel dire che il resto
sta nell’estro.
Ne convengono i dottori
le lodi piovono a dirotto
tese alla sete
di fate di feta
perché non si placa
la pena col pane ed
è forte l’urgenza
d’un sorso di rosso
vino di Novi.

Venti le guerre vinte ma
a terra tocca
l’urgere del tacco di
principi senza princìpi
che turbai con rubati
rubini di amanti burini
collane di perle
e un pelo di lepre
tolto dal lotto.

Si va, così
incontro al Natale
in altalena
al tramontar di un sole leso.