Anche se adesso dormi...

Anche se adesso dormi sarà il caso mantenere 
la stessa luce negli occhi, gli unici non ancora 
spenti sebbene appena semiaperti, rimasti fermi 
in attesa. Fusi insieme protagonista e spettatori, 
strategie d’autodidatta e schemi d’avanguardia, 
restano primavere senza germoglio, un cane che 
ringhia dai tetti alla luna, ore fuggite contromano, 
ossa sporche da ripulire. Scorrendo a perdifiato 
a testa in giù tra la nebbia e l’orizzonte, nel sonno 
che avanza e trattiene il respiro il palpito s’acquieta. 
Esci di scena a piedi nudi, nel rosso del sangue che 
rivesti leggero, come fosse un rito ripeti all’indietro 
il tuo atto di dolore. Ormai vicino al bianco o forse 
quasi a scomparire t’appresti ad occhi chiusi 
fuori dal cerchio, continuando oltremodo, 
oltre la fine 
a fingerti chiunque 
ma altro da questo.