L'abbandono del bivacco,
quando la serenità incominciava ad allietare,
quel gotico delle campane , nell'aria ritoccare.
E perbacco, ritrovarsi circondati dal nuovo,
già vissuto e consumato,
luogo sterile, ma non sterilizzato.
Rimpiango il caso, diventato alcova,
quando la notte sorseggiava un tè,
intima e silenziosa, la montagna,
che anche oggi, con il suo scuro pigiama,
lontano, raccoglie le nostre mura a luci spente.
4 dicembre 2007
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